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Testimonianze al funerale di Padre Gino Trojetto SVD

admin · 28 luglio 2016

Grande partecipazione di ex allievi al funerale di P. Gino Trojetto SVD, formatore a Varone e Padova ed anche missionario in Brasile, avvenuto presso la chiesa parrocchiale di Varone martedì 26 luglio.

Si allegano l'omelia di P. Giancarlo Girardi Superiore Provinciale ITA e le testimonianze del presidente e del segretario dell'Associazione Amici Verbiti.

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OMELIA - Messa del Funerale di P. Gino Trojetto SVD

Varone, 26 luglio 2016

Provinciale ITA SVD - P. Giancarlo Girardi

II Signore ha chiamato al cielo P. Gino Trojetto.

Noi siamo qui per ringraziare Dio d'avercelo dato, siamo qui a pregare per la sua anima, per stringerci attorno a lui e dirgli la nostra stima, piena di ammirazione, affetto, gratitudine. Non si poteva non volergli bene!

La bontà del suo cuore, frutto di indole e di ascesi, appariva senza pose o calcoli, con la semplicità degli umili.

Chi lo avvicinava si sentiva beneficato dalla nobiltà della sua anima: essa ispirava uno stile rispettoso e positivo - che - senza tacere la verità alta del Vangelo - donava fiducia, invitava a ricorrere a colui che è Amore, incoraggiava in qualunque difficoltà.

I sentimenti erano veri come le sue parole, cosa mai scontata!

Il tratto di semplice dignità non indulgeva al culto dell'immagine, ma rispondeva con naturalezza al rispetto degli altri - popolo e istituzioni - riconoscendo in ogni persona un miracolo di Dio e nelle situazioni i frammenti sempre presenti del bene.

La sapienza del cuore, promessa alle anime limpide affidate al Signore, lo accompagnava e lo rendeva capace di intuire, discernere, sciogliere nodi, creare

relazione.

Ora Padre Gino ci ha lasciati definitivamente. Strappato dalla morte all’affetto e amicizia di quanti l’hanno conosciuto ed apprezzato.

Ma la certezza che viene dalla fede ci dice che lui nonostante ciò continuerà ad

amarci, ad essere vicino ad ognuno di noi è quanto la Parola di Dio ci ha appena ricordato:

“Chi ci separerà dall’amore di Cristo e dei fratelli? Forse la tribolazione, il dolore, la morte ?

Io sono persuaso che né morte, ne vita, né presente, né avvenire, né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Cristo e dei fratelli”.

Ma in questa celebrazione eucaristica fare memoria di P. Gino non deve essere solo un suffragio, ma anche un dire grazie a Dio per aver donato alla sua Chiesa e alla nostra Congregazione un uomo generoso che ha risposto alla voce del Signore impegnandosi a lavorare fino a pochi giorni fa per il bene della Chiesa, della missione e della nostra Congregazione missionaria.

P. Gino è nato 87 anni fa in un paese del Trevisano, Castello di Godego, in una

famiglia numerosa ma molto religiosa.

Nel 1941 il ragazzo Gino, entra a far parte degli alunni del seminario minore dei Missionari Verbiti a Varone – Trento e qui scopre che Dio gli chiede di donare la sua vita a tempo pieno per la missione.

Fu un sacerdote che gli piaceva conoscere, aprire i suoi orizzonti amava discutere e confrontarsi con gli altri.

Infatti, vista questa sua apertura di vedute, appena ordinato sacerdote i Superiori gli chiedono di dedicarsi alla formazione dei futuri missionari accompagnandoli nello studio e nel prepararli alla vita missionaria.

Un compito che lui ha portato avanti con tanta generosità.

Ne è testimonianza i tanti messaggi di condoglianze che in questi giorni ho ricevuto e mi sembra bello riportare quello che ho ricevuto questa mattina inviato da un suo ex alunno che oggi si trova come missionario in Cile:

“Dal Cile ti giunga il mio ricordo ed un grazie grande e personale a P. Gino, dato che ha occupato un posto importante anche nella mia formazione da piccolo seminarista nella Casa missionaria di Varone.

Sempre ha avuto un’attenzione particolare verso di me, risaltando sempre gli aspetti postivi e facendomi sentire “grande” anche per una semplice risposta data correttamente dai banchi di scuola o compito ben fatto, in quel senso era un buon educatore, sapendo stare con noi, in mezzo a noi, vicino, ma nello stesso tempo facendoci guardare un po’ più in là o più in su.

Per tutto ciò voglio dirti grazie Padre Gino e se sto lavorando qui in questo paese lontano in Cile è grazie anche alla tua pazienza e alla tua dedizione e al tuo esempio”.

Fu un uomo che non si tirò mai indietro difronte alle sfide che Dio gli ha chiesto.

Nonostante non fosse più così giovane i superiori gli chiedono di lasciare il suo paese, la sua lingua, i suoi affetti e di andare come missionario in Brasile mettendosi al servizio di una nuova giovane chiesa.

Amava ripetere che un prete che non vive a contatto costante con la gente non può capire i loro problemi, non può pretendere di essere compagno di vita e di viaggio per quanti si trovano in difficoltà e che si rivolgono al prete per essere aiutati, illuminati. E nei 10 anni di missione in terra brasiliana profuse molto impegno e riuscì a entrare in sintonia con tanti, allacciando relazioni fraterne e umane, promovendo le tradizioni locali, divenendo punto di riferimento di quelle due comunità che lo ebbero come loro pastore, e guida.

Rientrato accettò il servizio di aiuto ai missionari verbiti in missione nella comunità di Vicenza.

Negli anni successivi fece ritorno nella casa dei Missioni Verbiti qui in Varone, dove aveva speso i primi anni della sua giovinezza assumendo il servizio di Superiore e mettendosi al servizio delle comunità parrocchiali della nostra zona pastorale Giovanni XXIII.

Molti di noi lo hanno sperimentato un sacerdote che sapeva darsi per gli altri con un occhio speciale verso i più bisognosi, gli ammalati i soli.

Ritornato in Vicenza ha dovuto affrontare l’ultima sfida, forse la più dura da

accettare, è stata quella del pensionamento definitivo, un passo non sempre facile da accettare per noi sacerdoti, religiosi e missionari.

Ad un certo momento accettò di lasciare, anche se con un certo rammarico la sua

comunità verbita che lui ha sempre sentito come la sua famiglia e trasferirsi nella Casa di riposo del Clero della Diocesi di Vicenza ove è sempre stato attivo e ha portato il suo ottimismo e la sua arguzia incoraggiando, condividendo le sue giornate, le sue gioie e dolori con parecchi sacerdoti ammalati ospiti.

È stato anche fino alla fine in comunione con la vita della congregazione e aveva grande piacere degli incontri con i confratelli della comunità di Vicenza di cui si è sempre sentito e con orgoglio lo ha ripetuto fino all’ultimo membro attivo.

Con il passare dei mesi e dei giorni tutti abbiamo potuto constatare che giorno dopo giorno la sua croce si faceva sempre più pesante e opprimente. Ma nel suo cuore di religioso, Padre Gino non ha mai cessato di vivere e di sperare, tanto era grande la sua forza interiore, tanto era potente la sua volontà di vivere.

Fu un uomo ancorato a Dio. La sua spiritualità non aveva fronzoli, il suo rapporto con Dio era sempre immediato e quotidiano. Non mancava mai agli appuntamenti comunitari. Questa era la sua forza, amava ripetere.

Ora Padre Gino ha lasciato tutto ed è partito. Non ha portato nulla con se, salvo ciò che si è lasciato sulla terra: l’amore donato, il perdono offerto, le lacrime asciugate sul viso degli altri e la sua combattuta accettazione della malattia.

San Paolo aveva ragione nel ricordarci e dirci che «la carità non avrà mai fine».

L’amore è più forte della morte, ed è per questo che oggi siamo qui. Vogliamo ringraziare Padre Gino, dirgli tutte le parole d’amore e di affetto che l’imbarazzo, la nostra educazione alla riservatezza, ci hanno forse impedito di pronunciare davanti a lui quando era in vita.

Il solo conforto che proviamo nella sua perdita è che Tu Signore infinitamente

misericordioso con tutti, sicuramente hai perdonato le sue colpe e l’hai accolto nella Tua immensa misericordia e ci permetterai un giorno di unirci a lui, e a tanti confratelli che lo hanno preceduto e che ora hai incontrato nel tuo regno.

Tu hai preso, Signore, ciò che Ti apparteneva dopo averlo donato a noi per tanti anni.

Grazie Signore, per il tempo che l’hai lasciato con noi, e per quanto ha seminato nella tua vigna.

Amen!”

Preghiera al cimitero di Varone

Testimonianza del Presidente - Associazione Amici Verbiti

Caro Padre Gino Noi membri dell’Associazione “Amici Verbiti San Giuseppe Freinademetz” vogliamo dirti grazie per la simpatia e l’interesse con cui hai sempre seguito la nostra Associazione fin dal suo nascere. Hai sempre partecipato ai nostri incontri formativi e non hai mai voluto mancare alle nostre Assemblee di Giugno. Molti di noi hanno avuto la fortuna di averti come maestro durante i loro anni di studio e hanno potuto apprezzare le tue doti di educatore e pedagogo. Hai continuato a seguirci anche durante la nostra vita da adulti sempre pronto a offrirci il tuo amichevole consiglio e starci vicino nei momenti di sconforto. Hai voluto farti accompagnare da Lucia e stare con noi anche quest’ultimo giugno pur essendo già molto malato: ed è stato commovente vedere quel folto gruppo di tuoi ex-scolari mettersi in fila per salutarti e tu interessarti ad ognuno di loro e rispondere rivolgendo una parola amichevole, condita magari dalla tua solita battuta arguta, accompagnata dal tuo benevolo sorriso. Siamo sicuri che anche adesso, che sei tornato alla casa del Padre, tu continuerai a seguirci e a pregare il Signore perché ci accompagni e ci aiuti a vivere quegli ideali e valori di solidarietà e amore che devono essere l’asse portante della nostra associazione e fungere da guida per ciascuno di noi e che tu hai vissuto in modo esemplare nella tua vita di sacerdote e missionario. Ciao Padre Gino e Grazie di cuore.

Gianni Pulit, Presidente Associazione Amici Verbiti

Testimonianza del Segretario - Associazione Amici Verbiti

Carissimo Padre Gino,

dopo l'invio della notizia a tutti gli amici della tua improvvisa morte mi sono arrivate numerose testimonianze di affetto e di cordoglio da parte di ex allievi che tu hai conosciuto e cresciuto nei tuoi anni di formatore a Varone e poi anche a Padova in quel difficile periodo di crescita adolescenziale. Per loro, per noi tutti sei stato un vero padre. Il tuo modo paterno nel seguirci, nel formarci e le tue doti sono state ben espresse dall'amico Padre Graziano Beltrami, nostro compagno di scuola ed ora missionario in Cile, nella testimonianza appena annunciata da Padre Giancarlo nella sua omelia. Ora, Padre Gino, te ne voglio leggere ancora alcune che mi sono pervenute:

“Partecipo commosso al dolore di tanti che l'hanno amato e apprezzato. Da ex "seminarista" conservo un ricordo prezioso della sua intelligenza vivace ed ironica, del suo spirito alieno dal dogmatismo che impedisce il confronto e la comprensione, della sua capacità di catturarci con semplici aneddoti riferiti con poche e misurate parole, della sua disponibilità ad ascoltarci magari con un sorriso indulgente quando la conversazione sfiorava i massimi sistemi, dell'apertura e della semplicità nei rapporti con tutti noi. Grazie padre Gino, di averci accompagnato per un tratto importante della nostra giovinezza con la premura affettuosa del buon educatore.

Enzo Falagiarda”

 

“Non era facile fare il papà di quel drappello di adolescenti, un po' incoscienti, spesso con le idee confuse rispetto al proprio futuro: Padre Gino lo è stato, con amorevolezza, tatto e con quel salutare distacco che è proprio del vero educatore. Adesso che padri lo siamo per davvero, e le idee rimangono comunque sempre confuse, ancora di più capiamo il bene che ci hai voluto e ci hai fatto. Un abbraccio ed una preghiera per te.

Giacomo Bonazza

p.s. Grazie per avermi fatto scoprire la bellezza dell'opera lirica.”

 

“Partecipo al dolore di quanti lo hanno conosciuto, apprezzato ed amato. Oggi lo voglio ricordare e ringraziare poiché alla sua premura e sensibilità di educatore devo molto, perché la sua disponibilità ed attenzione sono state esempio prezioso. Grazie Padre Gino sarai sempre nel nostro cuore.

Ermanno Baldo”

 

“Abbiamo appreso con sincera mestizia la notizia che leggiamo; purtroppo se ne va una persona che faceva riferimento per noi del Friuli, in quanto quasi tutti sono stati suoi allievi a Varone… persona competente ed arguta che sapeva 'usare' con intelligenza 'sia il bastone che la carota' quando era necessario. Sempre presente alle assemblee dell'Associazione come volesse continuare nel suo spirito di educatore ed accompagnatore di vita. Noi del Gruppo Friuli lo ricorderemo, con massima simpatia e stima, nelle nostre preghiere. Siamo vicini in questo momento ai Missionari Verbiti che perdono, purtroppo, una persona 'faro' per gli Amici Verbiti. Condoglianze sincere da parte di tutti noi.

Bigotto Giona, Bruno Stefano, Sbrugnera Claudio, Giacomini Giorgio, Garzitto Giancarlo, Minin Luigi, Sant Roberto, Zambuto Enrico, Bulfon Palmiro ed Alcide Ioan”

 

Concludo, ringraziando il Signore per avercelo messo sul nostro cammino e preghiamo Dio che lo accolga tra i Santi, PERCHÉ QUELLO È IL SUO POSTO, vicino al Grande Vasaio del profeta Geremia, come amava dire Padre Adriano Maronese, Vasaio che ci ha plasmati, modificati e talvolta “anche spesso” riparato le nostre fratture.

Riposa In Pace, carissimo Padre Gino.

Carlo Rossi, Segretario Associazione Amici Verbiti



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L'"ASSOCIAZIONE AMICI VERBITI - San Giuseppe Freinademetz SVD" di Riva del Garda (TN), costituita in data 11 ottobre 1992, è nata dalla volontà di alcuni amici ex-allievi della Casa Missionaria dei Verbiti di Varone con lo scopo di risentirsi e di rincontrarsi, di risaldare amicizie giovanili.